I rischi che corri quando pranzi o ceni fuori casa e non sai da dove viene quello che mangi.
Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso ciò che mangiamo, come ad esempio la provenienza, le lavorazioni o gli ingredienti usati.
Anche la grande distribuzione ha iniziato un processo di sensibilizzazione riportando nelle etichette dei propri prodotti, sempre più informazioni specifiche sugli alimenti.
Immagino che anche tu, quando stai comprando qualcosa al supermercato, ti fermi a leggere le etichette. Che cosa stai cercando?
Mentre qualche anno fa mettevamo nel carrello il primo prodotto che ci capitava per le mani, ora leggiamo l’etichetta per ricavare più informazioni possibili.
Ma perché è così importante conoscere ad esempio la storia di un alimento?
Beh ci sono diversi motivi molto importanti, vediamoli insieme…
Innanzitutto conoscere la provenienza è un nostro diritto e rappresenta una forma di attenzione e di scelta molto importante per sapere:
- chi ha prodotto ciò che mangiamo;
- come e dove è stato allevato o coltivato;
- riscoprire aziende locali o poco conosciute;
- avere la possibilità di scegliere ad esempio allevamenti eco-sostenibili o inclini alla nostra filosofia alimentare.
Si tratta di una forma di trasparenza sempre più necessaria per il consumatore.
Ma com’è nata tutta questa attenzione riguardo provenienza e ingredienti?
In primis perché con l’avvento di internet, la gente ha a disposizione una mole di informazioni che qualche anno fa non c’era e sta diventando sempre più attenta e informata su ciò che mangia.
Complice le numerose fake news o video su allevamenti intensivi, che creano confusione e paura nei consumatori perché temono che tutta la carne sia allevata in quel modo e quindi ricca di antibiotici o quelle verdure inondate di pesticidi chimici, possano arrecare danni alla propria salute.
Detto questo, allora è normale che ci sia sempre più la necessità di ritornare al passato.
Mi spiego meglio…
Con ritornare al passato intendo che molte persone hanno ricominciato a prodursi il cibo da sé, in modo naturale, per avere sempre più la certezza che il cibo che arriva sulle loro tavole sia sano e nutriente.
Le domande da porsi sempre
Come abbiamo già detto prima, è importante porsi sempre alcune domande prima di acquistare qualsiasi prodotto.
Ad esempio, da dove arriva questo prodotto?
Quali sono i loro metodi di produzione o allevamento?
Qual è la sua storia?
Queste e altre domande ci aiutano a capire un po’ di più sull’origine di un prodotto, inoltre nel caso seguissimo un determinato regime alimentare, possiamo avere la certezza che rispetti i nostri principi.
Facciamo un esempio…
Supponiamo che tu segua i principi della dieta vegana o abbia delle intolleranze particolari, dalle etichette poste sul retro del prodotto, hai la possibilità di sapere se fa al caso tuo o meno.
Inoltre puoi scegliere aziende agricole locali, per aiutare le piccole produzioni oppure aziende che rispettano l’ambiente o allevano gli animali in modo etico e responsabile.
E questo per certi versi rappresenta un enorme vantaggio proprio perché sei tu che decidi cosa scegliere, se seguire i tuoi ideali oppure no.
Ma è sempre possibile scegliere il proprio cibo?
Se in questo modo possiamo difenderci da scelte errate avendo quindi un parziale controllo sulla nostra spesa, quando ceniamo fuori casa però, le cose cambiano notevolmente perché perdiamo questo diritto.
Il pericolo ftalati
Da uno studio condotto dal Milken Institute School of Public Health della George Washington University di Washington DC, emerge una terribile verità…
Le persone che cenano più spesso fuori casa, al ristorante o nei fast food, sono maggiormente esposte a concentrazioni superiori di ftalati nei loro corpi.
Ma cosa sono i ftalati?
Sono delle sostanze chimiche derivanti dal petrolio usati sempre più spesso dall’industria della plastica per rendere più resistenti i loro prodotti.
Vengono usati in diversi campi, dalla cosmetica ai detersivi, e anche in campo alimentare.
Il problema però è che queste sostanze sono estremamente nocive per l’uomo, causano aumento della pressione sanguigna nei giovani e sono tossici per l’apparato digerente e riproduttivo.
I ricercatori hanno appurato una maggior associazione tra esposizione al ftalato e pasti fuori casa, consigliando la riduzione dei pasti fuori casa.
Conosci la provenienza di ciò che mangi in giro?
Naturalmente i ftalati non sono l’unica paura per i consumatori più attenti, specie per chi ha una particolare intolleranza e vuole mangiare fuori in tutta sicurezza.
Ad esempio, per chi è celiaco o intollerante al lattosio, quanti ristoratori danno informazioni per aiutarli a scegliere nel modo giusto?
Tralasciando chi ancora purtroppo non ha nel menù delle scelte diverse, quanti ristoratori guidano il consumatore attraverso una scelta corretta?
Stessa cosa potremmo dirla per chi non ha intolleranze particolari.
Mi spiego meglio…
Se quando fai la spesa hai una certezza di dove arriva ciò che mangi, quando ceni fuori cosa fai?
Chiedi informazioni sull’origine del piatto?
Potrebbe essere una soluzione.
Ma posso comprendere che non è sempre possibile chiedere tutte queste informazioni…
Ti immagini quante domande dovresti fare durante una comanda e con quale sguardo spazientito ti guarderebbe il cameriere?
Spesso non sono nemmeno preparati sui loro piatti e difficilmente saprebbero darti le informazioni che cerchi.
E questo è un grave errore…
In primis perché dovrebbe essere compito del ristoratore dare informazioni sul cibo che mangia e togliere quindi ogni dubbio, non trovi?
Quello che amo fare nel mio locale
Supponiamo che tu voglia mangiare della carne.
Immagino che andrai nella tua macelleria di fiducia ad acquistarla, giusto?
Da lì avrai anche molte più informazioni su quel particolare taglio, da dove viene, dove è stato macellato.
Quando esci però, tutte queste informazioni, non le trovi da nessuna parte.
Certo, alcuni tagli di carne riportano la scritta irlandese, o un’altra nazionalità, ma non ti è concesso sapere di più.
Anche qui dovrebbe essere compito del ristoratore dare più informazioni possibili, non pensi?
Io ad esempio sono molto attento nel mio locale a queste tematiche.
Cerco di aiutare chi ha intolleranze guidandoli nei piatti apposta per loro, oltre ad offrire sempre un’ampia scelta di pietanze per tutte le esigenze.
Mi piace inoltre descrivere la storia dei miei ingredienti ai clienti che vengono nel mio locale.
Per me è una cosa molto semplice perché il 95% degli ingredienti che uso sono importati direttamente dalla mia azienda di famiglia in Grecia, per cui ne conosco l’intera filiera.
Vado direttamente io in Grecia a procurarmi gli ingredienti perfetti per il mio ristorante, visitando i produttori di fiducia regolarmente ed esplorando il territorio alla ricerca di eccellenze culinarie.
Ad esempio per la mia carne posso dire che come l’animale è cresciuto (in Grecia), che è stato macellato e importato fresco direttamente dalla Grecia, e so anche dirti l’allevamento e le sue caratteristiche! Ma gli altri ristoranti fanno la stessa cosa?
Possono raccontare la storia di quel particolare taglio di carne?
Forse a volte mi dilungo un po’ troppo nella storia, ma credo sia giusto che il cliente abbia quante più informazioni possibili su ciò che sta mangiando.
La corsa al naturale
Lo stesso discorso vale per il “naturale”.
Sentiamo spesso parlare di mangiare in modo naturale, sano o genuino.
Ma come possiamo saperlo se non conosciamo l’origine degli ingredienti?
Prendiamo uno dei piatti simbolo della tradizione culinaria italiana, la pizza.
Solitamente pretendiamo che la pizza che mangiamo sia fatta con ingredienti italiani, giusto?
Ma conosciamo ad esempio la storia di quella determinata farina?
Sappiamo da quale coltivazione arriva?
E i metodi di trattamento?
Certo, al supermercato leggi le etichette e sai già almeno qualcosa, ma in pizzeria?
Come puoi averne la certezza e di conseguenza mangiare naturale come desideri? Puoi avere la certezza di non star mangiando grano americano, mozzarella del nord europa e pomodori tunisini?
Ecco, questo credo sia un punto molto importante su cui riflettere, il fatto di conoscere l’origine degli alimenti anche quando siamo fuori casa, è fondamentale per il rispetto della nostra salute.
La tua, ma anche quella di chi inviti a cena – che magari si fida di te e non sa quasi nulla su quello che sta per mangiare. Se fossero i tuoi figli?
Per me la chiarezza e la trasparenza su quello che mangiamo è importantissima.
E se vieni a trovarmi al Vero Sapore Greco, non esitare a chiedermi qualsiasi cosa.
Per me e tutti i miei ragazzi, sarà un PIACERE raccontarti la storia dei nostri piatti.
Mi chiamo Cristiano Mavroidis e sono il proprietario di Vero Sapore Greco. Ho iniziato ad innamorarmi della Grecia fin da piccolo quando passavo pomeriggi interi in estate a studiare sotto l’attenta guida di mia nonna greca Niki.
È stata lei ad insegnarmi e a farmi innamorare del mondo greco. Mi insegnò la lingua, la storia millenaria di questo popolo, le loro tradizioni. Ma c’era una cosa che amavo imparare più di tutte… la sua cucina.
Mi ricordo ancora adesso i deliziosi piatti che mi preparava seguendo vecchie ricette tradizionali greche, il sapore e il gusto inconfondibile di quei piatti. Lei mi insegnò tutto sulle tradizioni culinarie greche, e mi passò molte di quelle ricette in modo tale che potessi replicare anch’io quei fantastici sapori.
E la mia sfida ora è molto semplice: riportare quei sapori che conosco fin da piccolo proprio qui, ai piedi del nostro amato Duomo.
E per farlo, seleziono e importo il 95% degli ingredienti che uso per i miei piatti, direttamente dalla mia azienda di famiglia in Grecia.
Commenti recenti