Ecco le principali tradizioni riguardanti una data simbolo del nostro popolo
È stata davvero una piacevole sorpresa…
Stavo controllando la mia posta, in uno dei pochi momenti liberi della giornata, quando ho iniziato a ricevere diversi commenti, di persone entusiaste.
Avevo pubblicato da poco, un articolo dedicato alle origini della cucina greca e alla sua storia e, anche se non ero sicuro che sarebbe piaciuto, moltissime persone lo hanno apprezzato.
Io ci tenevo moltissimo a parlare un po’ della nostra storia millenaria e di alcuni dei nostri piatti, esattamente come faccio in locale con molti dei miei clienti più affezionati.
E la reazione mi ha fatto molto piacere.
Comunque ad ogni modo, oggi avevo in programma di parlarti di altre piccole curiosità legate al cibo greco, ma siamo già arrivati al mese di marzo.
E che succede a marzo?
Beh questo mese è molto importante per tutti i greci, perché c’è una festa, anzi una ricorrenza, davvero speciale: il 25 marzo.
Devi sapere infatti che dal 1453, la Grecia faceva parte dell’Impero Ottomano e questa data, il 25 marzo, simboleggia l’inizio ufficiale della rivolta greca nel Peloponneso contro l’invasore.
In verità, le prime schermaglie iniziarono già molto tempo prima, con la “Φιλική Εταιρεία” (la “Società degli Amici”), l’associazione segreta con a capo di Alexandros Ypsilantis.
Altri personaggi fondamentali nella rivolta furono il condottiero Theodoris Kolokotronis, l’arcivescovo di Patrasso Germanos e alcuni intellettuali europei come l’Inglese Lord Byron, che perse la vita per questa causa.
Tuttavia fu scelta questa data anche per via di un importante celebrazione religiosa: l’Annunciazione del signore.
Ecco perché oggi ti voglio parlare di questa data così importante, un po’ come lo è il 25 aprile per tutti gli italiani.
Quindi preparati per un nuovo viaggio al centro del mondo greco, tra storia e tradizioni culinarie.
Devozione e onore: l’identità greca
Sulla nostra bandiera, costituita da 9 strisce dove si alternano i colori bianco e ciano e una croce bianca su sfondo ciano, nell’angolo in alto a sinistra, ci sono diverse teorie.
Si dice infatti che le 9 strisce rappresentino le sillabe della frase “Ελευθερία ή Θάνατος” “Libertà o Morte” usata proprio come motto, durante la Rivoluzione Greca.
Libertà è anche il tema del nostro inno ufficiale, chiamato appunto “΄Υμνος εις την Ελευθερίαν” (“Inno alla libertà”), tratto da una poesia scritta da Dionysios Solomos per onorare la lotta dei greci.
Σε γνωρίζω από την κόψη,
του σπαθιού την τρομερή,
Σε γνωρίζω από την όψη,
που με βια μετρά[ει] τη[ν] γη.
Απ’ τα κόκαλα βγαλμένη,
των Ελλήνων τα ιερά,
Και σαν πρώτα ανδρειωμένη [oder -μένοι],
χαίρε, ω χαίρε Ελευθεριά.
Ti riconosco dal taglio
terribile della tua spada,
ti riconosco dal tuo volto
che con foga definisce la terra.
Risollevata dalle ossa
sacre dei Greci,
e valorosa come prima,
ave, o ave, libertà.
Tornando alla nostra bandiera invece, c’è chi pensa che le strisce rappresentino le onde del mare greco mosse dal vento o addirittura le 9 Muse mitologiche, figlie di Zeus.
Dove invece siamo tutti d’accordo, è sulla croce che simboleggia profonda devozione e rispetto nella Chiesa Ortodossa.
Infatti nei duri anni della dominazione Ottomana, la Chiesa greco-ortodossa ha aiutato molto i greci, a mantenere la loro identità nazionale, e gli attuali usi e costumi tradizionali.
Il nostro piatto simbolo per il 25 marzo
In questa doppia festività, la quale ricorda l’inizio della liberazione dagli Ottomani e l’annunciazione, organizziamo una parata militare in alcuni luoghi simbolo di Atene.
Come ad esempio il Parlamento e la Tomba del Milite Ignoto.
Anche nelle altre città greche tutti gli studenti organizzano loro parata tenendo ben salda la nostra bandiera.
Ovviamente da amanti della buona cucina, abbiamo anche una serie di tradizioni culinarie, davvero particolari.
Ad esempio per il 25 marzo, prepariamo il Bakaliaros skordalia, ovvero baccalà fritto e croccante, accompagnato da una purea di patate e aglio, una specie di purè all’aglio che in questa giornata mettiamo un po’ ovunque.
Un piatto simbolo che tutti noi greci consumiamo proprio il 25 marzo.
Ovviamente, essendo in Quaresima, la Chiesa Ortodossa normalmente vieta il consumo di carni animali, ma per questo giorno così speciale, è concessa una piccola eccezione.
Identità greca mantenuta nel corso del tempo
Ci sono molte festività in Grecia, più o meno sentite dalle persone, ma questa doppia festività, ha un significato storico e culturale davvero profondo.
Guardando al passato infatti, molte nazioni nel corso del tempo sono cadute, conquistate da altri popoli che imposero inevitabilmente, i propri usi e costumi, lingua e tradizioni.
La storia ce lo insegna…
L’impero Ottomano, che controllava gran parte dell’Europa Orientale, e dominò la nostra nazione per ben 400 anni, fece la stessa cosa.
Tuttavia, noi greci siamo riusciti là dove, molte nazioni purtroppo hanno fallito.
Siamo riusciti nell’arduo compito, di mantenere intatte, nel corso dei 4 secoli, le nostre tradizioni, la lingua, la storia e la nostra fede incrollabile.
Abbiamo mantenuto la nostra identità di veri Greci, conservando tutto ciò che la storia antica ci aveva donato.
Ecco perché questa festività, è così importante…
Al di là della rivoluzione, ci ricorda ogni anno cosa significa ESSERE greci, quanto sono importanti per noi le nostre origini e tradizioni.
E mai come ora, in questo periodo difficile per il nostro popolo, rappresenta un monito costante per il futuro della nostra terra e dei nostri figli.
Mi chiamo Cristiano Mavroidis e sono il proprietario di Vero Sapore Greco. Ho iniziato ad innamorarmi della Grecia fin da piccolo quando passavo pomeriggi interi in estate a studiare sotto l’attenta guida di mia nonna greca Niki.
È stata lei ad insegnarmi e a farmi innamorare del mondo greco. Mi insegnò la lingua, la storia millenaria di questo popolo, le loro tradizioni. Ma c’era una cosa che amavo imparare più di tutte… la sua cucina.
Mi ricordo ancora adesso i deliziosi piatti che mi preparava seguendo vecchie ricette tradizionali greche, il sapore e il gusto inconfondibile di quei piatti. Lei mi insegnò tutto sulle tradizioni culinarie greche, e mi passò molte di quelle ricette in modo tale che potessi replicare anch’io quei fantastici sapori.
E la mia sfida ora è molto semplice: riportare quei sapori che conosco fin da piccolo proprio qui, ai piedi del nostro amato Duomo.
E per farlo, seleziono e importo il 95% degli ingredienti che uso per i miei piatti, direttamente dalla mia azienda di famiglia in Grecia.
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